A causa degli eventi sismici l’evento è stato spostato a giovedì 2 febbraio alle ore 17,00 presso il Caffè Letterario della Biblioteca Comunale di Terni.
Giovedì 19 gennaio, alle ore 17,00, presso la Sala Videoconferenze della Biblioteca Comunale di Terni, Culture Sotterranee presenta il volume “Le prigioni dei venti – Storia ragionata delle grotte eoliche di Cesi”. Un anonimo viaggiatore inglese del XVIII sec. definì le grotte di Cesi “Le prigioni dei venti”, ispirandosi all’immagine del dio Eolo di virgiliana memoria, per quanto forte era la suggestione suscitata in passato dal fenomeno delle grotte eoliche di Cesi. Questa pubblicazione cerca di ricostruire la storia delle osservazioni e delle prime esplorazioni di questo complesso carsico attraverso l’analisi dei testi originali che ne parlano, in un excursus che va dal XVI al XIX sec.
E’ emerso infatti come per molto tempo Cesi sia stato un punto di riferimento europeo della ricerca scientifica sulle circolazioni d’aria ipogee. Peculiaretà di Cesi è infatti la pressenza di cavità con forti circolazioni d’aria anche all’interno delle cantine delle case, insieme agli ingegnosi sistemi di convogliamento dell’aria, costruiti per rinfrescare le case e conservare gli alimenti.
I venti sotterranei di Cesi, citati da Andrea Bacci già nel 1571, dal XVII secolo in poi hanno attirato in questo paese personalità scientifiche, tra cui, Athanasius Kircher 1665 e nel 1773 Horace-Bénedict de Saussure, alpinista e scienziato che ha effettuato la prima misura di temperatura in grotta. Persino il grande filosofo Immanuel Kant cita Cesi e i sui venti sotterranei in un suo trattato di Geografia Fisica.
Molte testimonianze fanno anche ipotizzare che il sottosuolo di Cesi nasconda di più di quanto conosciuto attualmente.
Nel corso dell’incontro Stefano de Majo darà vita alla performance teatrale “Un viaggio nelle grotte di Cesi”, lettura del testo originale della lettera con cui l’anonimo viaggiatore inglese del 1750 racconta, con un incredibile ricchezza di dettagli, la sua visita alle grotte di Cesi. La lettera, che è uno dei documenti più interessanti ritrovati durante l’indagine storica, fa parte di un volume epistolare dove sono raccolte tutte le lettere scritte dal viaggiatore nel corso del suo viaggio in Italia ed in altre parti d’Europa e non era stata mai tradotta né era conosciuta integralmente
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