E’ disponibile a questo link il download del volume “Il sistema carsico della montagna di Cesi – Laboratorio di meteorologia ipogea” l’ultima pubblicazione dell’Associazione Culture Sotterranee e Lucio di Matteo del Dip. Fisica e Geologia dell’Università di Perugia, un progetto di ricerca finanziato dalla Fondazione CARIT di Terni.
Non si fermano però le nuove scoperte, sia sul fronte degli scavi, sia nell’ambito della ricerca sui documenti storici che riguardano il paese di Cesi.
Proseguono infatti con scoperte e promettenti indizi le nuove esplorazioni sul territorio intorno a Cesi (la recente Grotta del Sasso, zona Carsulae, scoperta da V.Danieli, P.Forconi e L.Russo), ma soprattutto continuano ad emergere dai documenti d’epoca, notizie che gettano nuova luce sul sistema carsico di questa frazione di Terni, soprattutto all’interno del centro abitato.
Nella prima fase della ricerca, riportata nei suoi tratti essenziali nel primo capitolo del libro, è emerso come Cesi sia stata in passato punto di riferimento europeo della ricerca scientifica sulle circolazioni d’aria ipogee.
I venti sotterranei di Cesi, citati da Andrea Bacci già nel 1571, dal XVII secolo in poi hanno attirato in questo paese personalità scientifiche, tra cui, Athanasius Kircher 1665 e nel 1773 Horace-Bénedict de Saussure, alpinista e scienziato che ha effettuato la prima misura di temperatura in grotta e molti altri che si sono susseguiti.
Insomma questo minuscolo paesino vicino Terni ha incuriosito generazioni di studiosi di tutta Europa, tra cui il filosofo Immanuel Kant che cita in un suo trattato di Geografia Fisica, i venti sotterranei di Cesi e portato viaggiatori stranieri a fare sosta qui per visitare le famose “prigioni dei venti”, ossia grotte con fortissime circolazioni d’aria, la cui collocazione esatta oggi non è ancora conosciuta.
In questa seconda fase della ricerca, tuttora in corso, sono emerse testimonianze che fanno dedurre che sotto le case di Cesi ci sia più di quanto si pensi oggi. Descrizioni d’epoca dettagliate, concordi fra di loro ma che non coincidono con quanto si sa attualmente, fanno ipotizzare con qualche ragione, che nel tempo sia sia persa la memoria di grotte e cavità, che, oltre alla famosa Grotta Eolia, costituivano motivo di attrazione per il paese. Il libro cartaceo è stato presentato l 11 Giugno a Carsulae di Terni, e verrà nuovamente presentato a Strisciando 2016, il prossimo raduno di speleologia che si terrà a Lettomanopello in Abruzzo per il ponte dei morti. In quell’occasione verrà letta integralmente una lettera risalente al 1750 e rinvenuta in un antico libro custodito in una biblioteca a New York, che costituisce il primo resoconto esplorativo dell’introvabile “Prigione dei venti” la famosa grotta di Cesi di cui oggi si sono perse le tracce. Buona Lettura.
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