Lo avevamo annunciato nel 2013 al raduno internazionale di spelologia di Casola Valsenio (RA).
Già allora, avevamo fatto vedere il primo esemplare di casco speleo in grado di riconoscere l’orientamento spaziale. Dopo quasi un anno e mezzo di ricerche e studi siamo ora in procinto di partire con una sperimentazione del primo casco munito di tutti i sensori necessari all’esecuzione di un rilievo topografico.
Molto si è lavorato sul fronte della precisione poichè i sensori risentono delle condizioni climatiche e anche di quelle magnetiche generati dall’impianto di illuminazione.
L’evoluzione nel campo della sensoristica ci porterà a breve la possibilità di eseguire rilievi completi non solo topografici, ma anche di temperatura, umidità, pressione atmosferica e radiazione. Le nuove strade che stiamo percorrendo ci porteranno inevitabilmente a gestire grandi volumi di dati provenienti dal sottosuolo che apriranno nuove frontiere nello studio dell’ambiente ipogeo.
Qui la presentazione fatta a Casola nel 2013
Smart Helmet il casco che fa il rilevo
Una foto del prototipo stampato in 3D
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